Aneddoti vari

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Jack l'Irlandese
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da Jack l'Irlandese »

LolloASR ha scritto: lun 13 ott 2025, 13:53 Sarebbe dovuto rimanere a Roma. Roma, come piazza, era la sua dimensione. Siamo una tifoseria che, fino a quando un calciatore mostra impegno in campo e amore per la maglia, è disposta a perdonare qualunque cazzata. Lo abbiamo fatto anche con Nainggolan e Zaniolo. E non lo so se è un caso che questi 3 giocatori, una volta andati via da Roma, abbiano praticamente smesso di giocare ad alti livelli. Sì, qualche stagione buona dopo essersene andati Cassano e Nainggolan l'hanno pure fatta, ma mai con i livelli di quando stavano qua.
Cassano ha cmq portato la Samp in CL e vinto uno scudetto col Milan. Poi di sicuro ha raccolto molto meno di quanto si pensasse quando era con noi.
Pure in Nazionale l'ha cmq bazzicata negli anni in cui c'erano Buffon, la BBC, De Rossi, Pirlo, Toni ma non ha portato a casa nulla.
Comunque grazie per averci fatto vivere una delle cinque serate più importanti della storia della Roma: D. & R. Friedkin, Pinto, Mou (e staff), Pellegrini, Mancini, Cristante, Rui Patricio, Smalling, Ibanez, Kumbulla, Celik, Karsdorp, Spinazzola, Zalewski, Matic, Camara, Bove, Abraham, Dybala, El Shaarawy, Belotti, Volpato, Zaniolo (fino a gennaio), Llorente (da gennaio), Svilar, Wijnaldum
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supernova
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da supernova »

Jack l'Irlandese ha scritto: lun 13 ott 2025, 13:56 e che vor di`?
https://asromaforum.it/viewtopic.php?p=4096218#p4096218
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da LolloASR »

Jack l'Irlandese ha scritto: lun 13 ott 2025, 13:58 Cassano ha cmq portato la Samp in CL e vinto uno scudetto col Milan. Poi di sicuro ha raccolto molto meno di quanto si pensasse quando era con noi.
Pure in Nazionale l'ha cmq bazzicata negli anni in cui c'erano Buffon, la BBC, De Rossi, Pirlo, Toni ma non ha portato a casa nulla.
Lo so, me lo ricordo pure in quegli anni, per questo dico che qualche stagione buona l'ha comunque fatta. Però credo che l'unica stagione "all'altezza" del suo livello sia stata quella col Parma del 2013/14. Clamoroso, non credo di aver mai visto nessuno portare una squadra in Europa League da solo.
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MarcoDaLatina
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da MarcoDaLatina »

Cassano gran testa di caz*o, ma quello che ci ha fatto vedere in campo insieme a Totti in quegli anni non ha prezzo.
Proprio un paio di giorni qualche algoritmo mi ha proposto un video di tutte le giocate di Totti Cassano negli anni d'oro. Me lo sono rivisto 2 volte perché alcune sembravano surreali. Neanche alla play station.

P.S. tranquilli, poi l'algoritmo è tornato a funzionare ed a propormi culi a ripetizione :mmmmm:
ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo :(
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
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antoniocs
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da antoniocs »

"Mia madre Anna Maria chiamò Liedholm, che aveva giocato con papà al Milan e che allenava la Roma, gli chiese di farmi un provino. Liedholm mi convocò al Tre Fontane e mi fece giocare una partita. Io ero convinto di esser andato bene. Uscii dagli spogliatoi e Liedholm mi chiese: “Come vai a scuola?”. Risposi: “Benissimo”. E lui: “Bravo, continua a studiare .Il calcio è per pochi”. In quel momento lo odiai, ma aveva ragione il Barone"

Sandro Piccinini
Io al primo che mi scrive 11 partite di questa stagione tra Campionato e Europa League in cui Paredes gioca almeno un tempo da 6,5 a salire offro una cena con facoltà di scegliersi il ristorante
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da Vaevictis »

"Migliore prestazione della Roma quest'anno dopo la prima col bologna, migliore prestazione di dybala. E lui parte dalla panchina."

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karlem
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da karlem »

Il popolare attore Lino Banfi ha concesso un'intervista a La Gazzetta dello Sport, di cui proponiamo uno stralcio.

Ci racconta come lei, nato ad Andria e legato alle sue origini pugliesi tanto da aprire nella Capitale un’orecchietteria, ha scelto la Roma?
«È una storia particolare. Di solito chi veniva dal Sud alla mia epoca, cioè 6-700 anni fa, era juventino, al massimo milanista, qualcuno si ricordava della Bari o del Foggia... Io, arrivato a Roma a cercare fortuna nello spettacolo verso la fine degli anni ’50, non avevo nessuna squadra, il calcio non mi interessava, puntavo solo a mangiare due volte al giorno. Non ci riuscivo mai. Sportivamente parlando ero campione di salto del pasto... Aspettavo la mia occasione in un bar vicino all’Ambra Jovinelli, dove ogni tanto qualcuno si affacciava alla ricerca di un prestigiatore, una spalla, un ballerino. Ma c’era anche chi cercava un ragazzo forte per accompagnare i disabili allo stadio... Si potevano prendere mille lire e se eri fortunato anche un pasto. Mi sono subito offerto. La prima volta in cui sono andato all’Olimpico ho spinto la carrozzina di un laziale, magrissimo, praticamente muto. Aveva pure mangiato a casa... Due settimane dopo mi è capitato un signore romanista, pesantissimo da spingere, ma simpaticissimo e soprattutto affamato. Prima di entrare allo stadio mi ha portato al Bar del Tennis e mi ha fatto mangiare due volte l’amatriciana! Una felicità che non posso dimenticare. Ho iniziato ad andare spesso a vedere la Roma con lui e da simpatizzante sono diventato con il tempo tifoso vero».
L'amore è qualcosa di non soggetto a condizioni, limiti o bisogni.
Poiché è incondizionato non richiede nulla per poter essere espresso, non vuole nulla in cambio e non fa nulla per vendetta.
Poiché è senza limiti, non impone limiti agli altri.
Poiché è privo di bisogni, non cerca di prendere nulla che non sia dato liberamente.
Ed è libero. L'amore è libertà, perché la libertà è l'essenza di Dio e l'amore è la Sua espressione.
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da aldodice26x1 »

antoniocs ha scritto: lun 27 ott 2025, 10:54 "Mia madre Anna Maria chiamò Liedholm, che aveva giocato con papà al Milan e che allenava la Roma, gli chiese di farmi un provino. Liedholm mi convocò al Tre Fontane e mi fece giocare una partita. Io ero convinto di esser andato bene. Uscii dagli spogliatoi e Liedholm mi chiese: “Come vai a scuola?”. Risposi: “Benissimo”. E lui: “Bravo, continua a studiare .Il calcio è per pochi”. In quel momento lo odiai, ma aveva ragione il Barone"

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antoniocs
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da antoniocs »

karlem ha scritto: mer 29 ott 2025, 11:05
Ero anche amico di diversi giocatori, come Scarnecchia e Falcao. Paulo veniva spesso a casa mia, ero convinto che avesse una particolare simpatia per me e i miei film, solo dopo ho capito che aveva un debole per mia figlia Rosanna... Ormai ci sentiamo poco, ma ogni tanto a Natale ci scambiamo ancora gli auguri»

E poi c’era Liedholm. È vero che le diede lui l’idea de “L’allenatore nel pallone”?
«Verissimo. Capitammo vicini di posto su un volo Roma-Milano. Mi disse: “Sei molto bravo, perché non fai film su vita di allenatore? Perché non fai quello pugliese che si chiama proprio Pugliese?”. Si riferiva a Oronzo Pugliese, diventato poi il mio Oronzo Canà...».
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da antoniocs »

Zebina, partiamo dall’inizio. Se è arrivato in Italia
lo deve a un inseguimento in un parcheggio…

«Che scena con Cellino! Il presidente era venuto a
Cannes per vedere un mio compagno, ma rimase
colpito da me. Mi inseguì nel parcheggio e mi disse
“ti offro questo, non una lira in più” e mi portò in
Italia. Mi dice sempre che sono stato la sua più grande scommessa».

Alla prima partita, pronti via 90 minuti in marcatura su Baggio. Se lo ricordava?
«Eccome, impossibile dimenticarlo. Fu il primo sssaggio di cosa era il calcio italiano. Per me era come
essere catapultato in un mondo nuovo».

Dopo due anni a Cagliari, la cercarono in tanti. A
spuntarla fu la Roma.
«Ricordo il primo mese, fu tutto molto strano.I tifosi ci contestarono a Trigoria dopo l’uscita dalla Coppa Italia. C’erano gli elicotteri, i furgoni della polizia,
pattuglie ovunque. Scene da far west».

E pensare che dopo 8mesi siete diventati campioni
d’Italia…
«Una giornata memorabile. Le racconto questa: il
giorno di Roma-Parma c’era così tanta tensione che
io, prima della partita, abbracciando ilmio ex compagno Mboma, scoppiai a piangere. Ero agitatissimo».

I tifosi, poi, a pochi minuti dalla fine rischiarono
anche di rovinare tutto.
«Una cosa assurda, Capello era inferocito. Aveva
paura ci facessero perdere la partita a tavolino a causa dell’invasione. Però al fischio finale fu uno spettacolo.Ricordo che inunattimo il campo si era riempito di gente, una marea giallorossa. Persone che
piangevano, altri che staccavano ciuffi d’erba dell’Olimpico.Poi il Circo Massimo,due milioni di tifosi,tutti a cantare. Raccontarlo mi mette ancora i brividi».

A proposito di Capello e del suo trasferimento a Torino, i romanisti le diedero del traditore. Le ha fatto male?
«È una cosa che ho sempre trovato ingiusta. Il mio ciclo in giallorosso era finitoe scelsi di seguire Capello alla Juventus. Fino a un mese prima dovevo andarmene
ed ero un brocco, poi improvvisamente sarei diventato un traditore?».

In carriera non sono mancati gli scontri con i tifosi.
A Roma prese una manganellata in testa.
«Sì, perché non mi sono mai nascosto e ci ho sempre messo la faccia. Non andavo a cena con i capi
della tifoseria o con igiornalisti. Ho pagato il fatto di
essere un tipo solitario. A Roma giravano tante cose
non vere sul mio conto. Sì figuri, io in discoteca mi
addormentavo...»

Scrissero di un suo incidente con la Ferrari...
«Una delle tante cose scritte e mai verificate. Sono storie false, oggi avrei smentito con un comunicato sui social. All’epoca abbozzai. Ma non mi interessa parlare di queste cose. Chi mi conosce sa la verità, gli altri parlano a vanvera».
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da karlem »

Se potesse spendere un grazie?

"Lo direi a Prandelli. Mi ha fatto esordire, è stato un secondo padre. Un allenatore preparatissimo, capace, intelligente. Il migliore mai avuto e uno dei migliori in Europa in assoluto".

In carriera ha fatto da spalla a tanti grandi centravanti. Un flash per ognuno. Gilardino?

"A Parma con Gila ci siamo divertiti. Pensi che in allenamento non lo voleva nessuno, non segnava manco con le mani. Poi si fece male Adriano e lui iniziò a buttarla dentro a raffica. Quanti assist gli ho fatto...".

Adriano l’ha nominato lei. Siete stati insieme sia a Firenze che a Parma.

"Un animale. Per me il più forte mai visto. Io e Adri eravamo legatissimi. Lo portai al mare da me a San Benedetto dei Marsi e in un bar vedemmo dei signori anziani che sbattevano le carte. Così mi disse 'al primo gol che faccio esultiamo cosi'. Segnò subito e festeggiammo in quel modo".

Si dice che Inzaghi le diede 5 milioni dopo aver vinto la classifica cannonieri con l’Atalanta nella stagione 1996-1997.

"Che fatica vedere Pippo tirare fuori i soldi... diciamo che era un po’ tirchio. Ma a Reggio, prima dell’ultima partita, mi disse che se lo avessi aiutato a vincere la classifica dei cannonieri mi avrebbe dato 5 milioni di lire. Segnò due gol e mi staccò l’assegno in spogliatoio. Portai a cena tutta la squadra, sono sempre stato generoso".
Morfeo alla Gazzetta
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Poiché è senza limiti, non impone limiti agli altri.
Poiché è privo di bisogni, non cerca di prendere nulla che non sia dato liberamente.
Ed è libero. L'amore è libertà, perché la libertà è l'essenza di Dio e l'amore è la Sua espressione.
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Re: Aneddoti vari

Messaggio da antoniocs »

Fabian Valtolina, partiamo da quel finale di Venezia - Cagliari del 2000. Cosa successe?
«Fu una cosa brutta. Ci eravamo un po’ stuzzicati
con quelli del Cagliari durante la partita, ma niente
di eccessivo. Nel tunnel che porta agli spogliatoi
vennero da me in tre e mi accerchiarono».

Chi erano se lo ricorda?
«Il portiere Scarpi mi teneva fermo. Con lui c’erano Berretta e Lopez, che è poi quello che mi ha preso a cazzotti».

Ganz ai microfoni dei giornalisti andò a denunciare il tutto, definendola una cosa obbrobriosa.
«Eh aveva visto la scena evidentemente. Io ho provato a difendermi ma non era facile, mi trattenevano. Presi almeno due cazzotti in faccia. E infatti alcuni giornalisti mi fotografarono conil volto insanguinato. Sarà fdurata trenta secondi. Purtroppo,però, fu una roba scomoda che venne ingiustamente insabbiata in fretta e furia».

Come gliela spiegarono?
«Zamparini mi disse che se fosse stato un altro presidente avrebbe voluto giustizia ma, per via dei rapporti con il patron del Cagliari Cellino, preferiva lasciar correre. Non l’ho mai tanto capita, ma il calcio è così, quasi mai le cose vanno come devono».

Nemmeno la squalifica?
«Quella un po’ sì, effettivamente. A Lopez diedero tre giornate, a me una. Agli altri nulla...».


Oltre che “quello della scazzottata”,per molti Valtolina è anche “quello della rovesciata alla Roma”. Un gol incredibile, che valse il 3-3 al 90’ e lasciò a bocca aperta anche Totti. Che ricordi ha?
«Sa quando si dice istinto puro? Giocavo nel Piacenza e perdevamo 2-3 in casa. All’ultimo minuto mi arriva questa palla e io per arpionarla sono obbligato a fare un contro movimento... potevo prenderla solo così. Da quando ho sentito il rumore del pallone ho capito che l’avevo impattata bene. Fu una giocata da figurine Panini».

Torniamo al “suo” Venezia. Sono stati quattro anni, dal 1998 al 2002, pieni di successi, episodi strani e personaggi da film. Partiamo da Zamparini, lo citava lei prima...
«Forse il presidente più cult di tutti. Un pazzo, in senso buono. Un giorno si presentò in spogliatoio con uno sciamano e ci obbligò ad andare singolarmente a colloquio con questo signore. L’allenatore era Prandelli, che uscì con una faccia...».

Lei ci andò?
«Sì, subito dopo. Mi aspettavo una seduta di stregoneria, invece mi fece sdraiare su un lettino e mi mise una ciotola sulla pancia. Intanto mi leggeva il futuro. Bah, cose strane».

Nel ’99 con Recoba centraste un’insperata salvezza. In panchina c’era Novellino. Qualche aneddoto?
«Il mister non aveva capito il soprannome di Alvaro. Invece che “Chino” lochiamava “cigno”. E al suo compleanno gli regalò una scultura in vetro che raffigurava un cigno. In spogliatoio scoppiammo tutti a ridere».

Un flash su Recoba?
«Un marziano sbarcato in laguna. Ma dovevi coccolarlo. Ricordo che andavamo in due a svegliarlo a casa la mattina, sennò non si sarebbe mai allenato. Lo facevamo entrare da dietro al campo, così non sembrava in ritardo. Faceva finta di correre, di fare gli esercizi. Poi, però, la domenica gli davi la palla e lui te la risolveva».

L’anno dopo in panchina arrivò Spalletti.
«Durò poco, non ha mai avuto lo spogliatoio dalla sua. Io mi trovavo bene a livello calcistico, ma non c’era un gran feeling a livello umano. Parlo del gruppo in generale. Dopo una sconfitta con la Roma ci accusò di non essere andati a festeggiare Petkovic dopo un gol. Ma eravamo sotto 3-1 e dovevamo salvarci, mi sembrò un po’ una scusa per prendersela con noi».

È vero che a volerla a Venezia fu Marotta?
«Sì, una direttore fantastico. Era giovane, ma già determinato, autorevole e scaltro. Un altro mio grande sponsor fu Capello. Aveva scelto lui di portarmi al Milan. Pensi si prese anche una buona dose di insulti da Sacchi, che nel frattempo era diventato l’allenatore. “Dove l’hai pescato questo, Fabio?”».

Si è mai ricreduto?
«Alla fine credo di sì. Mi chiamava “Butragueno” in allenamento. Giocavo nello stesso ruolo,evidentemente aveva visto qualcosa in comune. Non so cosa visto che non debuttai mai».


La rovesciata è una ferita ancora aperta,quel giorno ci fu un arbitraggio pessimo e il gol al 94' nasce da una punizione non fischiata su Tommasi.

Su Spalletti occorre dire che il gol di Petkovic era dell'1-2 (il terzo lo segnò Alenitchev, a Konsel...)
Io al primo che mi scrive 11 partite di questa stagione tra Campionato e Europa League in cui Paredes gioca almeno un tempo da 6,5 a salire offro una cena con facoltà di scegliersi il ristorante
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