Vicolo ceko
- Daniel Faraday
- Leggenda
- Reactions:
- Messaggi: 21357
- Iscritto il: lun 11 giu 2012, 8:55
- Stato: Non connesso
Vicolo ceko
Ci vuole davvero un cuore grande come un pallone aerostatico alla deriva per mettersi davanti allo schermo oggi per la partita di Bologna. I risultati - e persino le prestazioni - non vengono mai per caso: sono conseguenza del lavoro settimanale e dello stato di coesione del gruppo, rispecchiano questi due valori, spesso più di quello tecnico. Stamattina quindi, con tutta sincerità e con spirito realista, alla parola 'Bologna' sembra più facile accostare il nome di Rudi Voeller che quello di Lucio Dalla.
Logica vulcaniana prima ancora che presagio da romanista in fase down.
Ma non è Bologna-Roma il problema, se anche dovessimo perdere, così come non sarà la soluzione, se prendiamo punti.
Il vicolo in cui mi pare evidente che ci siamo ficcati - quasi con ostinazione - è di quelli ciechi (sempre che il Baldini così molle di questi tempi non preferisca parlare di "non vedenti"..) perché dopo le ultime parole di Zeman, s'impongono due sole conseguenze: o il Boemo ha ragione, e allora la carta bianchissima che, a modo suo, con la rozza dialettica che conosce (e che passa sempre e solo dalle prime pagine dei giornali e dalla messa in scena del suo personaggio di Grande Martire), va richiedendo da tempo, gli va finalmente consegnata, oppure l'ex tecnico di Pescara e Foggia va allontanato subito da Trigoria.
Questa seconda soluzione sarebbe davvero uno scherzo del destino, se pensiamo che sono 14 anni che la Roma non esonera un allenatore, e che l'ultimo fu proprio il Boemo. Paguro della moneta (lira o euro che sia) o martire della causa come un Capitano da Titanic? Ognuno decida la sua.
Di certo, si fa dura tenere un allenatore che ti ha sputtanato in tutti i modi possibili e immaginabili, dando al mondo (e agli sponsor…e agli allenatori cui potrebbe essere offerta la panchina di Trigoria..) un'immagine di Roma che manco Nino D'Angelo con Napoli o Riina con la Sicilia Bedda: indisciplinati, senza regole, scansafatiche, fiacchi. Roba che la Lega ci si fa una pippa.
Poi però senti parlare Lo Monaco - che, può piacere o no, ma l'anno scorso ha lavorato 300 giorni fianco a fianco con i protagonisti della nostra storia (o reality show) - e ti accorgi che cerca di dirti qualcosa. Non che i giocatori non lavorino abbastanza; non che non seguano gli allenatori: qualcosa di più sottile e complesso.
Che cosa dice Lo Monaco? Voi cosa avete capito?
http://www.retesport.it/2013/01/24/maid ... a-24012013
Io ho capito che se i giocatori non si fidano di un allenatore (o cessano di fidarsi), viene meno la loro dedizione totale alla causa, e che, pensando che i metodi siano sbagliati o che si sia in mani inadeguate, essi preferiscano tutelare il proprio corpo (pur sempre la mano del pittore..) e il proprio nome, difendendo entrambi ora da allenamenti di stampo sovietico ora da impostazioni tattiche ammazza-reputazione.
Qualcosa, comunque, c'è. E su questo - gestione del gruppo e dell'allenatore - prima che sul mercato, deve lavorare la società, imho. Perchè se anche arriva Cristiano Ronaldo, siamo sicuri che lo sappiano gestire? Siamo un ambiente pronto ad accogliere e far fruttare i semi migliori?
Perché forse è questa la scatola nera della Roma Anni Dieci..
Questo, per ammettere che qualcosa di vero c'è, nelle parole di Zeman.
La colpa eterna del Boemo, purtroppo, è quella di lavare i panni sporchi davanti alle telecamere. Sta facendo l'ultima incetta di prime pagine, prefigurando un futuro fatto di Licate e Barcellona Pozzo di Gotto oppure, forse, la mazza ferrata è l'unica soluzione dialettica che conosce?
Pensavamo fosse Yoda e invece era Celentano?
In questo caso, staremmo parlando di nient'altro che di un tecnico di serie B incastrato in una figura più grande di lui, e che altro non può fare, per pura inadeguatezza. O semplice incapacità di dialogo. O terrore del mondo, e conseguente ostentazione del disprezzo per il lavoro degli altri ("Mister, ha visto giocare la Roma dell'anno scorso?" "Poco.")
Perché, in fondo, di ZZ, il lato tecnico si salva sempre, ma un allenatore è 50 campo e 50 scrivania, non si scappa, e il Boemo dal punto di vista gestionale pare davvero rimasto ai tempi e metodi dell'Unione Sovietica, coi suoi terribili gradoni, le sue mostruose ripetute e il suo umanissimo tatto per la psiche del singolo. Come se in 20 anni, a questi livelli, non sia cambiato molto, se non tutto.
I calciatori da semplici atleti sono diventati aziende, hanno una reputazione internazionale da alimentare e difendere e un corpo che dà da mangiare a famiglie intere (staff, ufficio stampa, procuratori, sponsor, ecc.); gli altri allenatori - gli avversari di Zeman - oggi prima di giocare una partita l'hanno già giocata 1000 volte al simulatore, e di ogni romanista sanno tutto, quanto corre, dove corre, quanti km fa, dove si muove ecc., e quindi, quando la partita comincia, in realtà ne sta iniziando un'altra, alla quale Zeman deve saper controbattere. Con altre mosse. Ai tempi di Rambaudi e Winter, probabilmente, non era così. Nessuno sapeva chi eri, e travolgere il mondo era conseguenza del tua avanguardismo. Ma il tempo passa, e il linguaggio delle avanguardie finisce nelle pubblicità di pannolini.
Zdenek Zeman: e se fosse uno Zarate della panchina?
Mi viene in mente LE, qui. L'Asturiano e il Boemo, Lucho e Sdengo, LE e ZZ .. Due errori, non c'è dubbio. Il primo, "magnifico" se pensiamo che comunque incarna la filosofia della Modernità, ma che pure ti fa chiedere con rabbia se la sua vera vocazione non sia quella del ciclista, basta vedere (sul suo sito) come passa le sue giornate, da 6 mesi a questa parte, quando un giovane allenatore di calcio, al suo posto, si sarebbe già fatto il giro delle cattedre di tutti i migliori tecnici d'Europa, secondo un naturale aggiornamento professionale.
Fatto sta, che il calcio incarnato da LE aveva uno spessore oggettivo. Forse, addirittura, rappresentava l'evoluzione proprio del calcio di ZZ…Infatti è lecito chiedersi se il calcio zemaniamo altro non sia - volendo farla semplice - che un ramo secco del calcio olandese, laddove quello incarnato da LE e dal Barcellona di oggi, ne costituisce l'evoluzione.
Al netto delle differenze più evidenti - orizzontale/verticale, possesso palla/ossessione porta, kindergarden/sturmtruppen, girotondini/gradoni - la spia del vecchio DNA calcistico comune si accende ogni volta che vedi le mille occasioni da gol gettate al vento e i mille contropiede lasciati col tappeto rosso alle gazzelle avversarie, o i gol fatti/presi a inizio gara o nei secondi tempi, sintomo di una squadra sempre molto arrembante, giovane e allegra, poco incline all'uso della ragione, dell'arte predatoria dell'Attesa come della dote adulta della Cautela.
Una squadra maledettamente ingenua. Quasi orgogliosa della propria fragilità.
Con la sua Verticalità esasperata, il calcio di Zeman mi pare collegato (come teoria..) a quello del Barcellona di Cruyff, che non a caso imperversava negli anni della Gloria Boema, i primi '90, volando sull'asse ideale Koeman-Romario.
Poi però, quel tipo di calcio, ha conosciuto una crisi, anche lunga, da cui il Barcellona (grazie a Van Gaal, prima, e a Guardiola, poi,.. come si sono accorti a Monaco di Baviera…) si è saputo riprendere con due modifiche fondamentali: l'estremizzazione del concetto di possesso palla e l'adozione di una gestione soft del corpo dell'atleta.
Fuori dal campo, quindi, allenamenti più leggeri, in armonia con gli anni Duemila, gli anni della globalizzazione, delle tournèe e dei jet lag. Tutte cose che i giocatori di Pescara e Foggia, non sanno manco cosa siano.
Sul campo invece, l'Orizzontalità (e l'esaltazione della tecnica sulla corsa) è diventata l'arma necessaria, la risposta - sadica - al paradosso di come possa fare gol un avversario che non possiede mai il pallone.
Se le cose stanno davvero così, i difetti eterni del calcio zemaniamo, allora, sono già stati compresi e superati dalla formidabile scuola catalana-spagnola. Ma questa è soltanto un'idea. Più concreto ammettere che lo scarto decisivo tra LE e ZZ, alla fine, si deve a un quarto di finale giocato a Firenze piuttosto che allo Juve Stadium.
Ma la vera differenza tra Asturie e Boemia, sta nell'aspetto gestionale, dove l'anno scorso, almeno fino alla fatal Bergamo, vigevano coesione, unità d'intenti, lealtà. Insomma, le conseguenze del lavoro di un esordiente 40enne che si prendeva pubblicamente tutte le responsabilità rispetto a quelle del lavoro di un 65enne che deve ancora ammettere un proprio errore, fosse solo in una partita.
E qui torniamo a Lo Monaco, e alla gestione del gruppo.
L'atteggiamento di LE ha prodotto mostri come i famosi 3 minuti di Bergamo, e oggi ci appaiono i fantasmi evocati da Zeman: dobbiamo credere che un anno fa siamo morti di regole mentre oggi, di regole, non ce ne siano affatto?
Qui il fuoco si sposta verso l'uomo che, di LE e ZZ, è il responsabile e che, più di altri, si trova nel vicolo cieco. Baldini, ovviamente.
Il discorso si farebbe lungo. Non saprei esattamente cosa dire e sta per cominciare una partita che ho zero voglia di vedere.
Forza, Roma.
Logica vulcaniana prima ancora che presagio da romanista in fase down.
Ma non è Bologna-Roma il problema, se anche dovessimo perdere, così come non sarà la soluzione, se prendiamo punti.
Il vicolo in cui mi pare evidente che ci siamo ficcati - quasi con ostinazione - è di quelli ciechi (sempre che il Baldini così molle di questi tempi non preferisca parlare di "non vedenti"..) perché dopo le ultime parole di Zeman, s'impongono due sole conseguenze: o il Boemo ha ragione, e allora la carta bianchissima che, a modo suo, con la rozza dialettica che conosce (e che passa sempre e solo dalle prime pagine dei giornali e dalla messa in scena del suo personaggio di Grande Martire), va richiedendo da tempo, gli va finalmente consegnata, oppure l'ex tecnico di Pescara e Foggia va allontanato subito da Trigoria.
Questa seconda soluzione sarebbe davvero uno scherzo del destino, se pensiamo che sono 14 anni che la Roma non esonera un allenatore, e che l'ultimo fu proprio il Boemo. Paguro della moneta (lira o euro che sia) o martire della causa come un Capitano da Titanic? Ognuno decida la sua.
Di certo, si fa dura tenere un allenatore che ti ha sputtanato in tutti i modi possibili e immaginabili, dando al mondo (e agli sponsor…e agli allenatori cui potrebbe essere offerta la panchina di Trigoria..) un'immagine di Roma che manco Nino D'Angelo con Napoli o Riina con la Sicilia Bedda: indisciplinati, senza regole, scansafatiche, fiacchi. Roba che la Lega ci si fa una pippa.
Poi però senti parlare Lo Monaco - che, può piacere o no, ma l'anno scorso ha lavorato 300 giorni fianco a fianco con i protagonisti della nostra storia (o reality show) - e ti accorgi che cerca di dirti qualcosa. Non che i giocatori non lavorino abbastanza; non che non seguano gli allenatori: qualcosa di più sottile e complesso.
Che cosa dice Lo Monaco? Voi cosa avete capito?
http://www.retesport.it/2013/01/24/maid ... a-24012013
Io ho capito che se i giocatori non si fidano di un allenatore (o cessano di fidarsi), viene meno la loro dedizione totale alla causa, e che, pensando che i metodi siano sbagliati o che si sia in mani inadeguate, essi preferiscano tutelare il proprio corpo (pur sempre la mano del pittore..) e il proprio nome, difendendo entrambi ora da allenamenti di stampo sovietico ora da impostazioni tattiche ammazza-reputazione.
Qualcosa, comunque, c'è. E su questo - gestione del gruppo e dell'allenatore - prima che sul mercato, deve lavorare la società, imho. Perchè se anche arriva Cristiano Ronaldo, siamo sicuri che lo sappiano gestire? Siamo un ambiente pronto ad accogliere e far fruttare i semi migliori?
Perché forse è questa la scatola nera della Roma Anni Dieci..
Questo, per ammettere che qualcosa di vero c'è, nelle parole di Zeman.
La colpa eterna del Boemo, purtroppo, è quella di lavare i panni sporchi davanti alle telecamere. Sta facendo l'ultima incetta di prime pagine, prefigurando un futuro fatto di Licate e Barcellona Pozzo di Gotto oppure, forse, la mazza ferrata è l'unica soluzione dialettica che conosce?
Pensavamo fosse Yoda e invece era Celentano?
In questo caso, staremmo parlando di nient'altro che di un tecnico di serie B incastrato in una figura più grande di lui, e che altro non può fare, per pura inadeguatezza. O semplice incapacità di dialogo. O terrore del mondo, e conseguente ostentazione del disprezzo per il lavoro degli altri ("Mister, ha visto giocare la Roma dell'anno scorso?" "Poco.")
Perché, in fondo, di ZZ, il lato tecnico si salva sempre, ma un allenatore è 50 campo e 50 scrivania, non si scappa, e il Boemo dal punto di vista gestionale pare davvero rimasto ai tempi e metodi dell'Unione Sovietica, coi suoi terribili gradoni, le sue mostruose ripetute e il suo umanissimo tatto per la psiche del singolo. Come se in 20 anni, a questi livelli, non sia cambiato molto, se non tutto.
I calciatori da semplici atleti sono diventati aziende, hanno una reputazione internazionale da alimentare e difendere e un corpo che dà da mangiare a famiglie intere (staff, ufficio stampa, procuratori, sponsor, ecc.); gli altri allenatori - gli avversari di Zeman - oggi prima di giocare una partita l'hanno già giocata 1000 volte al simulatore, e di ogni romanista sanno tutto, quanto corre, dove corre, quanti km fa, dove si muove ecc., e quindi, quando la partita comincia, in realtà ne sta iniziando un'altra, alla quale Zeman deve saper controbattere. Con altre mosse. Ai tempi di Rambaudi e Winter, probabilmente, non era così. Nessuno sapeva chi eri, e travolgere il mondo era conseguenza del tua avanguardismo. Ma il tempo passa, e il linguaggio delle avanguardie finisce nelle pubblicità di pannolini.
Zdenek Zeman: e se fosse uno Zarate della panchina?
Mi viene in mente LE, qui. L'Asturiano e il Boemo, Lucho e Sdengo, LE e ZZ .. Due errori, non c'è dubbio. Il primo, "magnifico" se pensiamo che comunque incarna la filosofia della Modernità, ma che pure ti fa chiedere con rabbia se la sua vera vocazione non sia quella del ciclista, basta vedere (sul suo sito) come passa le sue giornate, da 6 mesi a questa parte, quando un giovane allenatore di calcio, al suo posto, si sarebbe già fatto il giro delle cattedre di tutti i migliori tecnici d'Europa, secondo un naturale aggiornamento professionale.
Fatto sta, che il calcio incarnato da LE aveva uno spessore oggettivo. Forse, addirittura, rappresentava l'evoluzione proprio del calcio di ZZ…Infatti è lecito chiedersi se il calcio zemaniamo altro non sia - volendo farla semplice - che un ramo secco del calcio olandese, laddove quello incarnato da LE e dal Barcellona di oggi, ne costituisce l'evoluzione.
Al netto delle differenze più evidenti - orizzontale/verticale, possesso palla/ossessione porta, kindergarden/sturmtruppen, girotondini/gradoni - la spia del vecchio DNA calcistico comune si accende ogni volta che vedi le mille occasioni da gol gettate al vento e i mille contropiede lasciati col tappeto rosso alle gazzelle avversarie, o i gol fatti/presi a inizio gara o nei secondi tempi, sintomo di una squadra sempre molto arrembante, giovane e allegra, poco incline all'uso della ragione, dell'arte predatoria dell'Attesa come della dote adulta della Cautela.
Una squadra maledettamente ingenua. Quasi orgogliosa della propria fragilità.
Con la sua Verticalità esasperata, il calcio di Zeman mi pare collegato (come teoria..) a quello del Barcellona di Cruyff, che non a caso imperversava negli anni della Gloria Boema, i primi '90, volando sull'asse ideale Koeman-Romario.
Poi però, quel tipo di calcio, ha conosciuto una crisi, anche lunga, da cui il Barcellona (grazie a Van Gaal, prima, e a Guardiola, poi,.. come si sono accorti a Monaco di Baviera…) si è saputo riprendere con due modifiche fondamentali: l'estremizzazione del concetto di possesso palla e l'adozione di una gestione soft del corpo dell'atleta.
Fuori dal campo, quindi, allenamenti più leggeri, in armonia con gli anni Duemila, gli anni della globalizzazione, delle tournèe e dei jet lag. Tutte cose che i giocatori di Pescara e Foggia, non sanno manco cosa siano.
Sul campo invece, l'Orizzontalità (e l'esaltazione della tecnica sulla corsa) è diventata l'arma necessaria, la risposta - sadica - al paradosso di come possa fare gol un avversario che non possiede mai il pallone.
Se le cose stanno davvero così, i difetti eterni del calcio zemaniamo, allora, sono già stati compresi e superati dalla formidabile scuola catalana-spagnola. Ma questa è soltanto un'idea. Più concreto ammettere che lo scarto decisivo tra LE e ZZ, alla fine, si deve a un quarto di finale giocato a Firenze piuttosto che allo Juve Stadium.
Ma la vera differenza tra Asturie e Boemia, sta nell'aspetto gestionale, dove l'anno scorso, almeno fino alla fatal Bergamo, vigevano coesione, unità d'intenti, lealtà. Insomma, le conseguenze del lavoro di un esordiente 40enne che si prendeva pubblicamente tutte le responsabilità rispetto a quelle del lavoro di un 65enne che deve ancora ammettere un proprio errore, fosse solo in una partita.
E qui torniamo a Lo Monaco, e alla gestione del gruppo.
L'atteggiamento di LE ha prodotto mostri come i famosi 3 minuti di Bergamo, e oggi ci appaiono i fantasmi evocati da Zeman: dobbiamo credere che un anno fa siamo morti di regole mentre oggi, di regole, non ce ne siano affatto?
Qui il fuoco si sposta verso l'uomo che, di LE e ZZ, è il responsabile e che, più di altri, si trova nel vicolo cieco. Baldini, ovviamente.
Il discorso si farebbe lungo. Non saprei esattamente cosa dire e sta per cominciare una partita che ho zero voglia di vedere.
Forza, Roma.
Ultima modifica di Daniel Faraday il dom 27 gen 2013, 14:58, modificato 2 volte in totale.
-
- Promessa
- Reactions:
- Messaggi: 113
- Iscritto il: sab 9 giu 2012, 20:20
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Ci sarebbe da quotare tutto. Mi inchino a Faraday, che si è espresso alla perfezione
Alcune delle cose dette sopra sono le stesse sensazioni che ho avuto guardando le partite quest'anno: qualcosa di vecchio e superato, per quanto affascinante...
Aggiungo solo una cosa terra terra: con la difesa Rosi-Juan-Heinze-Taddei
(non voglio scrivere JA e e Beowulf) Zeman era si e no in lotta per la retrocessione.



Alcune delle cose dette sopra sono le stesse sensazioni che ho avuto guardando le partite quest'anno: qualcosa di vecchio e superato, per quanto affascinante...
Aggiungo solo una cosa terra terra: con la difesa Rosi-Juan-Heinze-Taddei

A noi la Roma ce fa l'effetto della cocaina!
- promark
- Amministratore
- Reactions:
- Messaggi: 12213
- Iscritto il: sab 9 giu 2012, 15:31
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Sempre un piacere leggerti.
- fiume
- Fenomeno
- Reactions:
- Messaggi: 8307
- Iscritto il: sab 9 giu 2012, 18:50
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Se va via Zeman, Baldini lo deve seguire. E' una mossa forzata: primo anno buttato con il "Progetto LE", seconda possibilità e secondo anno buttato col "Progetto Zeman".Daniel Faraday ha scritto: Qui il fuoco si sposta verso l'uomo che, di LE e ZZ, è il responsabile e che, più di altri, si trova nel vicolo cieco. Baldini, ovviamente.
Oltre alla mancanza di risultati, si rivedono gli stessi problemi: manca la mentalità vincente (c'è quasi una "abitudine mentale" alla sconfitta); le prestazioni ad intermittenza; gli allenatori che a metà stagione iniziano a scoglionarsi, avvelenarsi, manifestare disagio per la questione comportamenti e regole...
Baldini meritava una seconda chance, la terza mi pare troppo.
- Luke Skywalker
- Pallone d'Oro
- Reactions:
- Messaggi: 34555
- Iscritto il: sab 9 giu 2012, 13:05
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Io propongo la pubblicazione sul sito. Caro Daniel sei veramente un grande. Non solo per le riflessioni lucidissime ma anche per l'impeccabile stile, che coniuga immediatezza e "arte". Nel merito sono d'accordo, lo sfogo di Zeman non va sottovalutato e dobbiamo chiederci se i dirigenti (specie Baldini) sono in grado di gestire la situazione o no.
BANZAI!
- johmilton
- Fuoriclasse
- Reactions:
- Messaggi: 5194
- Iscritto il: sab 9 giu 2012, 19:32
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Lo sto facendoLuke Skywalker ha scritto:Io propongo la pubblicazione sul sito. Caro Daniel sei veramente un grande. Non solo per le riflessioni lucidissime ma anche per l'impeccabile stile, che coniuga immediatezza e "arte". Nel merito sono d'accordo, lo sfogo di Zeman non va sottovalutato e dobbiamo chiederci se i dirigenti (specie Baldini) sono in grado di gestire la situazione o no.

Il Simpa della cumpa
- paz
- Leggenda
- Reactions:
- Messaggi: 23604
- Iscritto il: mar 26 giu 2012, 20:26
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Daniel è davvero un maestro.
Molto bella l'analisi tecnica.
Su Zeman, invece, siamo d'accordo da mesi.
Molto bella l'analisi tecnica.
Su Zeman, invece, siamo d'accordo da mesi.
E ringraziate che ci sono io, che sono una moltitudine
- Manigoldo
- Talento
- Reactions:
- Messaggi: 366
- Iscritto il: lun 25 giu 2012, 17:19
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Molto piacevole leggerti e molto vero ciò che scrivi.Daniel Faraday ha scritto:Io ho capito che se i giocatori non si fidano di un allenatore (o cessano di fidarsi), viene meno la loro dedizione totale alla causa, e che, pensando che i metodi siano sbagliati o che si sia in mani inadeguate, essi preferiscano tutelare il proprio corpo (pur sempre la mano del pittore..) e il proprio nome, difendendo entrambi ora da allenamenti di stampo sovietico ora da impostazioni tattiche ammazza-reputazione.
Qualcosa, comunque, c'è. E su questo - gestione del gruppo e dell'allenatore - prima che sul mercato, deve lavorare la società, imho. Perchè se anche arriva Cristiano Ronaldo, siamo sicuri che lo sappiano gestire? Siamo un ambiente pronto ad accogliere e far fruttare i semi migliori?
Perché forse è questa la scatola nera della Roma Anni Dieci..
Mi soffermo solo su questi due punti, per dire che:
1. É lapalissiano che un gruppo di 25 persone non lo accontenti MAI, e ci sono decine di esempi di squadre vincenti (o comunque redditizie e protagoniste nelle competizioni cui partecipano) nei quali c'era guerra aperta tra il tecnico e qualche giocatore anche fondamentale della rosa, eppure in campo ognuno faceva il suo con ferocia e determinazione e quindi tali incomprensioni passavano in secondo piano
2. Sul fatto della nostra (come ambiente) impreparazione e scarsa collaborazione nel creare un clima vincente (o almeno "fruttuoso") con me sfondi una porta aperta...io é diverso tempo che sostengo che il problema vada ricercato proprio nell'ambiente perché se facciamo un passo indietro e osserviamo più da lontano la storia della Roma non si può fare a meno di notare che nella nostra storia periodi problematici come questi ne abbiamo vissuti a centinaia, tutti esattamente uguali, fatti con lo stampino, ed é ovvio che se i giocatori cambiano, i tecnici cambiano, i dirigenti cambiano, financo i proprietari cambiano ma il problema ciclicamente si ripresenta uguale ed immutato, allora logicamente il problema sta da un'altra parte...l'ambiente!
Detto ciò io come parte di questo ambiente non mi ritengo comunque in alcun modo responsabile per ciò che succede...io (come penso tutti voi) voglio solo divertirmi con la mia (nostra) passione e magari ogni tanto vincere qualcosa, per cui sono fermamente convinto che sta alla bravura di tutti i soggetti ai quali la squadra è affidata, a tutti i livelli, bypassare le difficoltà che la pressione ambientale crea su di loro e costruire un meccanismo sufficientemente forte e rodato per poter raggiungere qualche risultato.
Bella pe voi. E comunque vada sempre e solo Forza Roma!



IT'S NOT WHO I AM UNDERNEATH, BUT WHAT I DO THAT DEFINES ME
- il_noumeno
- Moderatore
- Reactions:
- Messaggi: 70844
- Iscritto il: sab 9 giu 2012, 13:14
- Località: Off Topic
- Stato: Non connesso
- Daniel Faraday
- Leggenda
- Reactions:
- Messaggi: 21357
- Iscritto il: lun 11 giu 2012, 8:55
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
grazie a tutti rega...promark, luke, marco, manigoldo, ciro...
permettetemi una postilla sul titolo:
il vicolo non è cieco: ce vede benissimo..
c'è solo una cosa da fare, dai...
governo tecnico fino a giugno

permettetemi una postilla sul titolo:
il vicolo non è cieco: ce vede benissimo..
c'è solo una cosa da fare, dai...
governo tecnico fino a giugno
- giùlemanidaIturbe
- Pallone d'Oro
- Reactions:
- Messaggi: 55308
- Iscritto il: sab 9 giu 2012, 16:05
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Daniel, come lo giudichi Pioli?
Sempre troppo difensivo?
Sempre troppo difensivo?
- Daniel Faraday
- Leggenda
- Reactions:
- Messaggi: 21357
- Iscritto il: lun 11 giu 2012, 8:55
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
giùlemanidazeman ha scritto:Daniel, come lo giudichi Pioli?
Sempre troppo difensivo?


e forse oggi la roma era battibilissima..
- oswald
- Pallone d'Oro
- Reactions:
- Messaggi: 62942
- Iscritto il: lun 2 lug 2012, 9:52
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
Infatti poteva vincere, come perdere. Tutto si può dire tranne che sia un passivo difensivista.Daniel Faraday ha scritto:![]()
.. la trasferta è la sua tana..
e forse oggi la roma era battibilissima..
Ich begriff, daß Menschen zwar zueinander sprechen, aber sich nicht verstehen; daß ihre Worte Stöße sind, die an den Worten der anderen abprallen; daß es keine größere Illusion gibt als die Meinung, Sprache sei ein Mittel der Kommunikation zwischen Menschen.
- Daniel Faraday
- Leggenda
- Reactions:
- Messaggi: 21357
- Iscritto il: lun 11 giu 2012, 8:55
- Stato: Non connesso
Re: Vicolo ceko
esatto. cioè non è vero che l'armonia fa vincere..anzi,.. se leggi di gente tipo ferguson o altri trovi aneddoti da mani nei capelli... anzi spesso un grande allenatore sa pungere i suoi.. ma bisogna saperlo fare. bisogna fargli capire credo che il fine è solo uno: la vittoria. non il proprio tornaconto personale.Manigoldo ha scritto: Molto piacevole leggerti e molto vero ciò che scrivi.
Mi soffermo solo su questi due punti, per dire che:
1. É lapalissiano che un gruppo di 25 persone non lo accontenti MAI, e ci sono decine di esempi di squadre vincenti (o comunque redditizie e protagoniste nelle competizioni cui partecipano) nei quali c'era guerra aperta tra il tecnico e qualche giocatore anche fondamentale della rosa, eppure in campo ognuno faceva il suo con ferocia e determinazione e quindi tali incomprensioni passavano in secondo piano
infatti imho il problema vero è che ZZ forse non cerca davvero la vittoria e forse non è capace di affrontare i grandi giocatori di persona, quindi usa la stampa.
LE e ZZ agli antipodi: al primo mancava il carisma, al secondo, la lealtà
sì l ambiente siamo noi.. ma intanto è la società che all interno di trigoria deve fare le cose fatte bene.Manigoldo ha scritto: 2. Sul fatto della nostra (come ambiente) impreparazione e scarsa collaborazione nel creare un clima vincente (o almeno "fruttuoso") con me sfondi una porta aperta...io é diverso tempo che sostengo che il problema vada ricercato proprio nell'ambiente perché se facciamo un passo indietro e osserviamo più da lontano la storia della Roma non si può fare a meno di notare che nella nostra storia periodi problematici come questi ne abbiamo vissuti a centinaia, tutti esattamente uguali, fatti con lo stampino, ed é ovvio che se i giocatori cambiano, i tecnici cambiano, i dirigenti cambiano, financo i proprietari cambiano ma il problema ciclicamente si ripresenta uguale ed immutato, allora logicamente il problema sta da un'altra parte...l'ambiente!
Detto ciò io come parte di questo ambiente non mi ritengo comunque in alcun modo responsabile per ciò che succede...io (come penso tutti voi) voglio solo divertirmi con la mia (nostra) passione e magari ogni tanto vincere qualcosa, per cui sono fermamente convinto che sta alla bravura di tutti i soggetti ai quali la squadra è affidata, a tutti i livelli, bypassare le difficoltà che la pressione ambientale crea su di loro e costruire un meccanismo sufficientemente forte e rodato per poter raggiungere qualche risultato.
Bella pe voi. E comunque vada sempre e solo Forza Roma!![]()
![]()
in sintesi, io penso che quello ceh lo monaco volesse dire è che è normale che i calciatori - qualunque calicaitore - si comporti così se ha un allenatore di cui non ha fiducia, in cui non crede.
oggi se non altro abbiamo avuto un ottimo segnale: i giocatori si impegnano, eccome
ma non ci credono.. forse sono pure scoglionati visto che a firenze con 343 avevano resistito senza gol per 2 ore e col 433 ne prendono uno ogni mezz ora
io non biasimo questi giocatori: a questo livello sono come i grandi attori: se tu gli dai un regista inadeguato, loro hanno il diritto di dirti o farti capire che non lo gradiscono. è un discorso complesso...