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Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 9:46
da karlem
Occazzo non sapevo fosse malato.
Solo 64 anni.
Mi dispiace tanto :gggg:
Ciao Paolo, e grazie...

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 11:43
da KingKong
Che piaccia o no è stato ed è una leggenda del calcio, non solo italiano ma mondiale grazie a quei fantastici 6 gol che ci portarono alla Coppa del Mondo.
Purtroppo le sue vere stagioni sono state poche visti i guai con le ginocchia e la questione delle scommesse.

Grazie Pablito per quegli inaspettati e meravigliosi momenti.

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 11:48
da KingKong
No grazie, per me viene prima la vita e poi la professione, il calcio. E se devo invertire l'ordine delle cose ci devo pensare non una ma cento volte. Che vengo a fare a Napoli, il salvatore della patria? Con la gente che, me lo raccontava Sivori tempo fa, mi compra le sigarette e dorme per strada sotto casa mia, per vegliarmi: sono molto cari, ma non sono la persona giusta. Io posso offrire la mia personalità in campo, posso offrire calcio, ma da voi questo non basterebbe."

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 12:03
da Daniel Faraday
Daniel Faraday ha scritto:
giovedì 8 marzo 2018, 0:14
Ho passato la mia infanzia nell'idolatria di lui per quel Mondiale, a vedermi e rivedermi le immagini de l'Hombre del Partito nel magnifico 'Golè'

Oggi devo ammettere che pochi personaggi mi fanno tenerezza quanto lui. Su Mediaset è inguardabile, e inascoltabile.
Mai come nel suo caso, un'eroica giovinezza pare essersi portata via tutto.
Ma tutto proprio.

Sempre grazie comunque, Pablito.
Grazie ancora. Pallone d'Oro e Campione del Mondo.
Adios, Pablito.

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 12:40
da paz
KingKong ha scritto:
giovedì 10 dicembre 2020, 11:48
io non voglio giustificare nessuno, tanto è la loro stessa storia che dà il valore a queste figure. (per altro io non ho mai amato Paolo Rossi)

ma queste parole sono state proferite a 23 anni, da un ragazzino toscano che aveva giocato solo a Como e a Vicenza, non proprio a Parigi e Londra.
Napoli è una città oggettivamente difficile, e ai tempi i giocatori non vivevano come oggi, blindati in ville immense con telecamere e guardie del corpo. al di fuori di ogni realtà, tipo Luis Enrique che viveva all'Olgiata e lavorava a Trigoria e si faceva 30 chilometri al giorno.
ai tempi capitava che il numero di telefono fosse ancora sull'elenco telefonico e lo avessero tutti (celebre era Ago che rispondeva a tutti i giornalisti che lo chiamavano direttamente a casa). i calciatori vivevano la città molto più di quanto non facciano oggi. che il tipo di vita di una città complessa e dura - che veniva pure dall'esperienza del colera - come Napoli potesse inquietare un ragazzino, forse nemmeno acculturato e nemmeno particolarmente intelligente, io non penso fosse così difficile.
e io a Napoli ci andrei a vivere pure domani.

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 12:59
da MatteoAsroma90
Grande giocatore, però il pallone d'oro dell'82 era di Conti... detto questo

RIP

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 14:21
da Daniel Faraday
MatteoAsroma90 ha scritto:
giovedì 10 dicembre 2020, 12:59
Grande giocatore, però il pallone d'oro dell'82 era di Conti... detto questo

RIP
Che Rossi sia una "creatura" di Conti, come ha scritto quassù qualche ignorante di quel calcio mesi fa, è una grande cazzata. Nei 3 gol al Brasile, o nell'1-0 in finale, nessuno fu assist di Bruno.
Che Rossi sia stato uno Schillaci, idem con patate. Parliamo di un pallone d'Oro, che già al Mundial del '78 era esploso segnando 3 gol (e Conti giocava in B intanto).

Poi che Conti meritasse più di Rossi il Pd'O, io non credo proprio, ma non è bestemmia. Di certo come si può discutere il capocannoniere del Mondiale, 3 gol al Brasile, 2 in semifinale, 1 in finale, boh mi pare una prosciuttata sugli occhi da tifoso. Aggiungo che quell'anno era pure Campione d'Italia.

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 14:28
da Vaevictis
paz ha scritto:
giovedì 10 dicembre 2020, 12:40
io non voglio giustificare nessuno, tanto è la loro stessa storia che dà il valore a queste figure. (per altro io non ho mai amato Paolo Rossi)

ma queste parole sono state proferite a 23 anni, da un ragazzino toscano che aveva giocato solo a Como e a Vicenza, non proprio a Parigi e Londra.
Napoli è una città oggettivamente difficile, e ai tempi i giocatori non vivevano come oggi, blindati in ville immense con telecamere e guardie del corpo. al di fuori di ogni realtà, tipo Luis Enrique che viveva all'Olgiata e lavorava a Trigoria e si faceva 30 chilometri al giorno.
ai tempi capitava che il numero di telefono fosse ancora sull'elenco telefonico e lo avessero tutti (celebre era Ago che rispondeva a tutti i giornalisti che lo chiamavano direttamente a casa). i calciatori vivevano la città molto più di quanto non facciano oggi. che il tipo di vita di una città complessa e dura - che veniva pure dall'esperienza del colera - come Napoli potesse inquietare un ragazzino, forse nemmeno acculturato e nemmeno particolarmente intelligente, io non penso fosse così difficile.
e io a Napoli ci andrei a vivere pure domani.
Basta chiedere ai giocatori del mitico Cagliari di Riva cosa ne pensassero della Sardegna prima di trasferirsi là e di rimanerci per tutta la vita.

"Terra di banditi" era la nomea più ricorrente di quella magnifica regione.

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 14:29
da siamocosì
Daniel Faraday ha scritto:
giovedì 10 dicembre 2020, 14:21
Che Rossi sia una "creatura" di Conti, come ha scritto quassù qualche ignorante di quel calcio mesi fa, è una grande cazzata. Nei 3 gol al Brasile, o nell'1-0 in finale, nessuno fu assist di Bruno.
Che Rossi sia stato uno Schillaci, idem con patate. Parliamo di un pallone d'Oro, che già al Mundial del '78 era esploso segnando 3 gol (e Conti giocava in B intanto).

Poi che Conti meritasse più di Rossi quel titolo, io non credo proprio, ma non è bestemmia. Di certo come si può discutere il capocannoniere del Mondiale, 3 gol al Brasile, 2 in semifinale, 1 in finale, boh mi pare una prosciuttata sugli occhi da tifoso. Aggiungo che quell'anno era pure Campione d'Italia.
condivido. quell'estate fu meraviglioso ma il giocatore di fine anni 70 prima della squalifica era eccezionale

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 14:30
da Daniel Faraday
siamocosì ha scritto:
giovedì 10 dicembre 2020, 14:29
condivido. quell'estate fu meraviglioso ma il giocatore di fine anni 70 prima della squalifica era eccezionale
io questo non lo so, nel 78 avevo 3 anni, mentre España 82 è all'alba della mia memoria e della mia coscienza

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 14:32
da Daniel Faraday
Sarà comunque El Hombre del Partido.
per sempre

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 14:49
da LoryAsr98
Daniel Faraday ha scritto:
giovedì 10 dicembre 2020, 14:32
Sarà comunque El Hombre del Partido.
per sempre
Dopo Ghiggia (inarrivabile), è colui che più è rimasto in mente nella testa dei brasiliani quando si parla di delusioni in Coppa del Mondo (molto più della sconfitta 1-7 con la Germania, o della finale del '98 con Zidane mattatore).
Forse la prestazione più grande mai fatta da un italiano in una singola partita di Coppa del Mondo. Baggio nel '94 giocò molto meglio, trascinando l'Italia lungo tutto il torneo, (altrimenti eravamo fuori agli ottavi) ma la prestazione di Rossi resterà ineguagliata per chissà quanto tempo... In quella partita eliminò da solo quello che allora, e ancora oggi, è ricordato come il più forte Brasile di sempre (dopo quello del periodo 1958/1970), ritenuto più forte anche di quello del 1994 e del 2002

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 15:08
da KingKong
paz ha scritto:
giovedì 10 dicembre 2020, 12:40
io non voglio giustificare nessuno, tanto è la loro stessa storia che dà il valore a queste figure. (per altro io non ho mai amato Paolo Rossi)

ma queste parole sono state proferite a 23 anni, da un ragazzino toscano che aveva giocato solo a Como e a Vicenza, non proprio a Parigi e Londra.
Napoli è una città oggettivamente difficile, e ai tempi i giocatori non vivevano come oggi, blindati in ville immense con telecamere e guardie del corpo. al di fuori di ogni realtà, tipo Luis Enrique che viveva all'Olgiata e lavorava a Trigoria e si faceva 30 chilometri al giorno.
ai tempi capitava che il numero di telefono fosse ancora sull'elenco telefonico e lo avessero tutti (celebre era Ago che rispondeva a tutti i giornalisti che lo chiamavano direttamente a casa). i calciatori vivevano la città molto più di quanto non facciano oggi. che il tipo di vita di una città complessa e dura - che veniva pure dall'esperienza del colera - come Napoli potesse inquietare un ragazzino, forse nemmeno acculturato e nemmeno particolarmente intelligente, io non penso fosse così difficile.
e io a Napoli ci andrei a vivere pure domani.
Le ho postate perché mi sembravano considerazioni abbastanza lucide e dissonanti rispetto a un certo modo di vivere il connubio calciatore-tifosi che proprio a Napoli meno di un decennio dopo avrebbe trovato l'esaltazione massima con Maradona.

Parole semplici, schiette, dritte che non sono rivolte alla città in quanto tale.

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 15:15
da paz
KingKong ha scritto:
giovedì 10 dicembre 2020, 15:08
Parole semplici, schiette, dritte che non sono rivolte alla città in quanto tale.
ah ok, siccome non avevi commentato, pensavo le intendessi in senso critico-polemico.
siamo completamente d'accordo. :)

Re: Paolo Rossi

Inviato: giovedì 10 dicembre 2020, 15:21
da qixand
Io ricordo che prima di quel mondiale lo detestavo, per tanti motivi: il calcio scommesse, la maglia della Juve, la sua convocazione nonostante l'annata non eccezionale e Pruzzo a casa.
Ma poi in quel mondiale, che per me rappresenta, avendo 12 anni, il massimo dell'amore per il calcio insieme allo scudetto della Roma dell'anno successivo, lui incarnò tutta la rivalsa faticosa di un'Italia non ai livelli del grande Brasile e dell'Argentina di Maradona.
Ricordo che dopo quel girone difficoltoso, imprecammo contro la sorte sicuri di non poter mai passare al cospetto di quei colossi zeppi di campioni. Eppure con dedizione, unghie e denti, quell'Italia ce la fece, e i goal al Brasile di Rossi furono una gioia inaspettata quanto grandiosa.
È stata forse l'ultima volta che ho amato incondizionatamente la Nazionale (forse insieme a quella del '90) e Rossi ne era l'immagine più rappresentativa, grazie a quei goal quasi miracolosi, per uno che tutto sommato non era un talento da primo piano. Poi ovvio, noi romanisti avevamo nel cuore Bruno Conti, che fece un mondiale clamoroso, anche a detta degli addetti ai lavori, ma si sa, chi segna sale alla ribalta.