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Re: Under cover

Inviato: mercoledì 22 settembre 2021, 22:46
da LazioEqualShit
Mi sa che gli splendidi Pomplamoose non li avevo ancora messi. Qui si cimentano con i Daft Punk


Re: Under cover

Inviato: mercoledì 22 settembre 2021, 23:17
da paz
vorrei che la cantante diventasse mia moglie e mi desse due figlie femmine

Re: Under cover

Inviato: giovedì 23 settembre 2021, 16:30
da LazioEqualShit
paz ha scritto:
mercoledì 22 settembre 2021, 23:17
vorrei che la cantante diventasse mia moglie e mi desse due figlie femmine
Ti capisco... :roll:

Re: Under cover

Inviato: domenica 26 settembre 2021, 21:58
da LazioEqualShit

Re: Under cover

Inviato: lunedì 18 ottobre 2021, 22:21
da Liouville89

Under cover

Inviato: martedì 19 ottobre 2021, 0:10
da Totogno85

Re: Under cover

Inviato: sabato 6 novembre 2021, 14:08
da LazioEqualShit
Una perla da quel capolavoro che è Mr. Robot


Re: Under cover

Inviato: venerdì 19 novembre 2021, 22:13
da LazioEqualShit

Re: Under cover

Inviato: venerdì 19 novembre 2021, 22:22
da LazioEqualShit

Re: Under cover

Inviato: lunedì 29 novembre 2021, 22:00
da LazioEqualShit

Re: Under cover

Inviato: sabato 11 dicembre 2021, 15:40
da walteradrian

Re: Under cover

Inviato: lunedì 13 dicembre 2021, 17:13
da walteradrian
...... E sembra che prega!!!!

Re: Under cover

Inviato: giovedì 16 dicembre 2021, 10:11
da paz
in questo forum, che è sinceramente all'avanguqardia in fatto di arte, parlammo già dei mazzy star e della meravigliosa hope sandoval (musa anche dei massive attack).
facevano una musica colta influenzata dalla psichedelia. questo video è un video storico, è passato come uno dei momenti più alti della musica degli anni '90. Con questo breve live nacque il mito di hope sandoval:


l'altro ieri, uno dei miei gruppi preferiti - lo so, sono un sentimentale adolescente - ne ha fatto uscire una cover maestosa: ha trasformato una cantante lenta psichedelica in un mix tra smiths, math rock, mid western emo:



questo per dire che il rock non è solo axl rose con i pantaloncini e il papagno de fora.
ovviamente nell'ascoltarlo il mio pensiero va a @il_noumeno, a @robfel3000 e a @blade

Re: Under cover

Inviato: giovedì 16 dicembre 2021, 11:03
da il_noumeno
Che grandissimo Kinsellone

Re: Under cover

Inviato: giovedì 16 dicembre 2021, 11:22
da qixand
Il rock non è solo Axl Rose, indubbiamente, così come non è solo Angus Young vestito da scolaretto che si dimena al suo di un riff granitico, o Springsteen che urla con voce graffiante i mali degli USA, ma questo non è rock, almeno nella sua etimologia più pura.
Il rock nasce come rottura con la cultura imperante e un po' perbenista degli anni '50, della musica dei "bravi ragazzi", nasce come uno schiaffone, una provocazione e la voglia di scioccare.
In questo senso Axl Rose, quello vero di Appetite for Destruction, che urla Welcome to the Jungle costretto in una camicia di forza e mischia il punk all'hard rock, era uno schiaffo in faccia alla scena patinata di LA, quella del Glam, che vedeva il diffondersi di cloni dei Poison più attenti al trucco e al parrucco che alla musica ormai. L'omologazione dei flash e dei glitter che ormai erano solo una pallida imitazione del glam dei New York Dolls e dei T-Rex o di Bowie, anche loro pionieri di una rottura epocale basata sull'androginia nel RnR.
Axl Rose, spesso travisato, era tutto meno che un pupazzo in serie prodotto da quell'epoca.
Non a caso aveva capito prima di molti altri un'altra grande svolta, quella dei Nirvana, che adorava. Cercò di coinvolgerli in un tour dei Guns che però in quel momento erano diventati esattamente quello che Cobain odiava, la super mega band planetaria. Infatti, non solo non accettarono, ma iniziarono una faida a colpi di dissing via media.

Questa è un alternativa un po' autocompiacente. Questo pezzo era il vessillo di un certo indie di fine anni '90, la canzone "sensuale" per eccellenza di quegli anni, molto diffusa in certi ambiti. Bella, senza dubbio, ma rock è altro. L'indie, opinione personale, almeno quello omologato di fine anni '90 inizio 2000, è stato più che altro l'evoluzione più standardizzata del grunge, la sua coda imitativa, spesso al pari del glam rock di primi anni '90, una scia che ormai possiede solo gli archetipi del genere ma manca di contenuti.
la "rottura" del poter fare musica senza essere virtuosi, del cantare il disagio e autocompiacersene, la voce dei misfits, era già stata portata dal grunge e ancora prima dal punk hard core degli anni '80, l'indie a me sembra una coda più commerciale di quei generi.