Giulio Galasso
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
No,non l'ho sentito,non sento ne vedo trasmissioni del personaggio ma a meno che non sono diventati tutti visionari ci sono diverse testimonianze,comunque se sei sconvolto forse sospendi la trasmissione,o no?bibiroma ha scritto:ma tu lo hai sentito?
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
ripeto lui sta in strada e in studio ci sono altre persone quindi è avvenuto tutto molto in fretta e magari uno vicino a lui ha detto il nome ad alta voce e si è sentito per radio....ripeto a volto l'ho ascoltato e anche per altre brutte situazioni non ho mai sentito i nomi delle vittime
GRAZIE A FRANCESCO TOTTI PER ESSERE NATO!
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
In questo caso sono contento di scusarmi con Galasso (che non avevo mai sentito nominare prima di oggi) perché significa che un minimo di civilità è rimasta.
"Del resto mia cara di che si stupisce, anche l'operaio vuole il figlio dottore e pensi che ambiente che può venir fuori. Non c'è più morale, Contessa."
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Galasso e il diritto di cronaca
La Direzione Artistica di Radio Manà Manà All News 24 si dissocia dai contenuti della trasmissione notturna andata in onda su queste frequenze in merito alla tragica scomparsa della giornalista e collega Francesca Bonfanti e rinnova le proprie condoglianze.
scusate ma sono fatto così.principe68 ha scritto:il vero problema di Blandols è che è come quello zio che non è mai cresciuto che ti fa vedere come è bella la Playstation, tu gli chiedi se te la fa provare e lui te risponde "col cazzo"
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
Beh più chiaro di così, se si dissociano pure loro....
- bibiroma
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
dovrebbe essere paolo arcivieri il dir art.....che si dissocia potrebbe essere una procedura sgravarsi dalle responsabilià per una trasmissione che affitta degli orari....e magari non prodotta dall emittente...
GRAZIE A FRANCESCO TOTTI PER ESSERE NATO!
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
ma sta trasmissione su che frequenze la fanno?
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
Sempre a proposito:
Una geometria del destino. Una sceneggiatura che hai tu stesso contribuito a scrivere. Oppure, semplicemente, un caso. Francesca Bonfanti, 41 anni, era una giornalista, una voce nota nell'etere romano, quello che vive di pallone, di polemiche contro l'arbitro e «er monno 'nfame», di prese per il culo, di battute, di un derby lungo un anno e di celebrità larghe quanto il raccordo anulare. Alle 2 della notte tra lunedì e ieri Francesca, poche ore dopo aver festeggiato il proprio compleanno, si è fermata sul viadotto della ferrovia al Mandrione, in via Casilina Vecchia, si è spogliata e si è buttata giù. Qualcuno insonne quanto lei, a zonzo in quella fetta così pasoliniana della città fatta di acquedotti, cespugli zozzi e puzza di freni, l'ha vista e ha avvertito la polizia. I soccorsi sono arrivati subito, con il 118 e una volante. E con quest'ultima è giunta pure la voce di un collega che Francesca conosceva bene: Giulio Galasso. Questi da anni conduce la trasmissione U Doppia Vela 21 su Radio Manà Manà, una lunga diretta in cui segue il lavoro della polizia nella notte della metropoli: capita una retata, una rapina, un falso allarme, a volte nulla e allora vai con le repliche. Stavolta a Galasso è toccato raccontare la morte di un'amica. Niente repliche, please.
Quando i soccorsi giungono al viadotto del Mandrione intravedono il corpo di Francesca sui binari della ferrovia, qualche decina di metri più in basso. I vigili del fuoco la raggiungono con difficoltà, un medico si cala per prestarle i primi soccorsi, lei respira ancora. Speranza. Corsa sull'ambulanza al San Giovanni. Codice rosso. Poi la fine. Galasso segue tutto in diretta radiofonica, dà il nome e cognome della collega (cosa che scatenerà le ire di alcuni ascoltatori sul web e costringerà la radio a «dissociarsi dai contenuti della trasmissione»), si commuove e commuove, spera con la speranza, si dispera per la disperazione.La notizia sconvolge non solo chi ascolta il calvario di Francesca in diretta, ma mezza città. Francesca Bonfanti ha lavorato in due decenni di carriera in molte radio romane, conducendo trasmissioni sportive e di spettacolo. Stile personale e naïf e cultura insolita in un mondo come quello dell'etere romano che si nutre così spesso di sguaiataggine e conformismo, si era anche inventata una sorta di «blob» radiofonico di quel mondo. Tra le sue trasmissioni più note, una dal titolo che suona ora struggente: «State bene così».
In molti ieri hanno voluto ricordarla in quello che rischia di diventare l'11 settembre dell'etere romano. «È un dramma enorme, difficile da raccontare», dice Mario Corsi detto Marione, discusso capopopolo romanista. Il direttore di Francesca, Luigi Balduzzi di «Centro suono Sport» in realtà qualche inquietudine la nutriva: «Negli ultimi tempi, fuori dal suo lavoro, aveva degli stati d'ansia che la portavano a non essere più la stessa. Dal punto di vista lavorativo aveva fatto degli errori di valutazione, scelte che si erano rivelate sbagliate ma dalle quali stava cercando di venir fuori. L'ho nuovamente inserita nel palinsesto, avevamo anche dei progetti da realizzare insieme in radio ma negli ultimi tempi non era più la stessa, alternava momenti in cui era brillante ad altri più solitari, più tristi. Ma mai avrei immaginatoun gesto così estremo». Anche la Roma calcio ha voluto ricordarla con una nota sul sito e con un turbato ricordo del direttore sportivo Walter Sabatini durante la conferenza stampa di presentazione del portiere Mauro Goicoechea.
(ilgiornale.it)
Una geometria del destino. Una sceneggiatura che hai tu stesso contribuito a scrivere. Oppure, semplicemente, un caso. Francesca Bonfanti, 41 anni, era una giornalista, una voce nota nell'etere romano, quello che vive di pallone, di polemiche contro l'arbitro e «er monno 'nfame», di prese per il culo, di battute, di un derby lungo un anno e di celebrità larghe quanto il raccordo anulare. Alle 2 della notte tra lunedì e ieri Francesca, poche ore dopo aver festeggiato il proprio compleanno, si è fermata sul viadotto della ferrovia al Mandrione, in via Casilina Vecchia, si è spogliata e si è buttata giù. Qualcuno insonne quanto lei, a zonzo in quella fetta così pasoliniana della città fatta di acquedotti, cespugli zozzi e puzza di freni, l'ha vista e ha avvertito la polizia. I soccorsi sono arrivati subito, con il 118 e una volante. E con quest'ultima è giunta pure la voce di un collega che Francesca conosceva bene: Giulio Galasso. Questi da anni conduce la trasmissione U Doppia Vela 21 su Radio Manà Manà, una lunga diretta in cui segue il lavoro della polizia nella notte della metropoli: capita una retata, una rapina, un falso allarme, a volte nulla e allora vai con le repliche. Stavolta a Galasso è toccato raccontare la morte di un'amica. Niente repliche, please.
Quando i soccorsi giungono al viadotto del Mandrione intravedono il corpo di Francesca sui binari della ferrovia, qualche decina di metri più in basso. I vigili del fuoco la raggiungono con difficoltà, un medico si cala per prestarle i primi soccorsi, lei respira ancora. Speranza. Corsa sull'ambulanza al San Giovanni. Codice rosso. Poi la fine. Galasso segue tutto in diretta radiofonica, dà il nome e cognome della collega (cosa che scatenerà le ire di alcuni ascoltatori sul web e costringerà la radio a «dissociarsi dai contenuti della trasmissione»), si commuove e commuove, spera con la speranza, si dispera per la disperazione.La notizia sconvolge non solo chi ascolta il calvario di Francesca in diretta, ma mezza città. Francesca Bonfanti ha lavorato in due decenni di carriera in molte radio romane, conducendo trasmissioni sportive e di spettacolo. Stile personale e naïf e cultura insolita in un mondo come quello dell'etere romano che si nutre così spesso di sguaiataggine e conformismo, si era anche inventata una sorta di «blob» radiofonico di quel mondo. Tra le sue trasmissioni più note, una dal titolo che suona ora struggente: «State bene così».
In molti ieri hanno voluto ricordarla in quello che rischia di diventare l'11 settembre dell'etere romano. «È un dramma enorme, difficile da raccontare», dice Mario Corsi detto Marione, discusso capopopolo romanista. Il direttore di Francesca, Luigi Balduzzi di «Centro suono Sport» in realtà qualche inquietudine la nutriva: «Negli ultimi tempi, fuori dal suo lavoro, aveva degli stati d'ansia che la portavano a non essere più la stessa. Dal punto di vista lavorativo aveva fatto degli errori di valutazione, scelte che si erano rivelate sbagliate ma dalle quali stava cercando di venir fuori. L'ho nuovamente inserita nel palinsesto, avevamo anche dei progetti da realizzare insieme in radio ma negli ultimi tempi non era più la stessa, alternava momenti in cui era brillante ad altri più solitari, più tristi. Ma mai avrei immaginatoun gesto così estremo». Anche la Roma calcio ha voluto ricordarla con una nota sul sito e con un turbato ricordo del direttore sportivo Walter Sabatini durante la conferenza stampa di presentazione del portiere Mauro Goicoechea.
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scusate ma sono fatto così.principe68 ha scritto:il vero problema di Blandols è che è come quello zio che non è mai cresciuto che ti fa vedere come è bella la Playstation, tu gli chiedi se te la fa provare e lui te risponde "col cazzo"
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
argomento delicato.
a me galasso non piace affatto ma forse il topic andrebbe rinominato:
oltre a 'diritto' parlerei di 'capacità' di cronaca
perchè di tutto si può parlare
ma certe cose bisogna saperle fare
e questo vale sempre, non solo perchè in quel fosso c'era una conoscente di galasso.
insomma, quello di narratore, è un mestiere.un mestiere difficile.
e, come si vede,
non serve solo per confezionare i libri di faletti o CSI.
a me galasso non piace affatto ma forse il topic andrebbe rinominato:
oltre a 'diritto' parlerei di 'capacità' di cronaca
perchè di tutto si può parlare
ma certe cose bisogna saperle fare
e questo vale sempre, non solo perchè in quel fosso c'era una conoscente di galasso.
insomma, quello di narratore, è un mestiere.un mestiere difficile.
e, come si vede,
non serve solo per confezionare i libri di faletti o CSI.
- MarcoDaLatina
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
Povera ragazza... Qaunto deve aver sofferto maledizione... RIP.Blandols ha scritto:Sempre a proposito:
Una geometria del destino. Una sceneggiatura che hai tu stesso contribuito a scrivere. Oppure, semplicemente, un caso. Francesca Bonfanti, 41 anni, era una giornalista, una voce nota nell'etere romano, quello che vive di pallone, di polemiche contro l'arbitro e «er monno 'nfame», di prese per il culo, di battute, di un derby lungo un anno e di celebrità larghe quanto il raccordo anulare. Alle 2 della notte tra lunedì e ieri Francesca, poche ore dopo aver festeggiato il proprio compleanno, si è fermata sul viadotto della ferrovia al Mandrione, in via Casilina Vecchia, si è spogliata e si è buttata giù. Qualcuno insonne quanto lei, a zonzo in quella fetta così pasoliniana della città fatta di acquedotti, cespugli zozzi e puzza di freni, l'ha vista e ha avvertito la polizia. I soccorsi sono arrivati subito, con il 118 e una volante. E con quest'ultima è giunta pure la voce di un collega che Francesca conosceva bene: Giulio Galasso. Questi da anni conduce la trasmissione U Doppia Vela 21 su Radio Manà Manà, una lunga diretta in cui segue il lavoro della polizia nella notte della metropoli: capita una retata, una rapina, un falso allarme, a volte nulla e allora vai con le repliche. Stavolta a Galasso è toccato raccontare la morte di un'amica. Niente repliche, please.
Quando i soccorsi giungono al viadotto del Mandrione intravedono il corpo di Francesca sui binari della ferrovia, qualche decina di metri più in basso. I vigili del fuoco la raggiungono con difficoltà, un medico si cala per prestarle i primi soccorsi, lei respira ancora. Speranza. Corsa sull'ambulanza al San Giovanni. Codice rosso. Poi la fine. Galasso segue tutto in diretta radiofonica, dà il nome e cognome della collega (cosa che scatenerà le ire di alcuni ascoltatori sul web e costringerà la radio a «dissociarsi dai contenuti della trasmissione»), si commuove e commuove, spera con la speranza, si dispera per la disperazione.La notizia sconvolge non solo chi ascolta il calvario di Francesca in diretta, ma mezza città. Francesca Bonfanti ha lavorato in due decenni di carriera in molte radio romane, conducendo trasmissioni sportive e di spettacolo. Stile personale e naïf e cultura insolita in un mondo come quello dell'etere romano che si nutre così spesso di sguaiataggine e conformismo, si era anche inventata una sorta di «blob» radiofonico di quel mondo. Tra le sue trasmissioni più note, una dal titolo che suona ora struggente: «State bene così».
In molti ieri hanno voluto ricordarla in quello che rischia di diventare l'11 settembre dell'etere romano. «È un dramma enorme, difficile da raccontare», dice Mario Corsi detto Marione, discusso capopopolo romanista. Il direttore di Francesca, Luigi Balduzzi di «Centro suono Sport» in realtà qualche inquietudine la nutriva: «Negli ultimi tempi, fuori dal suo lavoro, aveva degli stati d'ansia che la portavano a non essere più la stessa. Dal punto di vista lavorativo aveva fatto degli errori di valutazione, scelte che si erano rivelate sbagliate ma dalle quali stava cercando di venir fuori. L'ho nuovamente inserita nel palinsesto, avevamo anche dei progetti da realizzare insieme in radio ma negli ultimi tempi non era più la stessa, alternava momenti in cui era brillante ad altri più solitari, più tristi. Ma mai avrei immaginatoun gesto così estremo». Anche la Roma calcio ha voluto ricordarla con una nota sul sito e con un turbato ricordo del direttore sportivo Walter Sabatini durante la conferenza stampa di presentazione del portiere Mauro Goicoechea.
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ilmauro ha scritto: non ce capisco un cazzo
postromantico ha scritto: so 'na merda Mattè
'na grande merda.
fidati.
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
Se definiamo il soggetto un narratore io mi sento Gabriel García Márquez,dai ragazzi neanche lo sa fare quello che fà....
- postromantico
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
"oh vagazzi.. o vagazzi.. le vuote di questa volante stvidano consonanti.."
ma famme er piacere...
ma famme er piacere...
Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra.
In Monti we Trust
Paz: uno dei miei idoli
Niente offre certezze incrollabili e coerenze granitiche come l’ignoranza.
(Vittorio Zucconi)
Baldissoni romano e romanista
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(Vittorio Zucconi)
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
ammetto l'antipatia,forse qualcosa di più,ma da spettatore ventennale del panorama tv locale,non sono mai riuscito a spiegarmi perchè lavorasse in tv,ricordo una trasmissione la domenica mattina,ospiti imbalsamati,contenuti surreali,Gvazia Scucimavva e un maestro di cui non ricordo il nome ma notavo che tirava continuamente su con il naso,mah rimane un mistero per me,con tanta gente in gamba in giro...
- fabio656
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
postromantico ha scritto:"oh vagazzi.. o vagazzi.. le vuote di questa volante stvidano consonanti.."
ma famme er piacere...
Daje Rudi !!!
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Re: Galasso e il diritto di cronaca
allroa mi sono espresso male. anzi malissimo.nixi ha scritto:Se definiamo il soggetto un narratore io mi sento Gabriel García Márquez,dai ragazzi neanche lo sa fare quello che fà....
il punto è proprio che se non sei Simenon è meglio che accanni
perchè poi si entra nel torbido.
ma il diritto, imho, c'è.
:lolpostromantico ha scritto:"oh vagazzi.. o vagazzi.. le vuote di questa volante stvidano consonanti.."
ma famme er piacere...
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