Perché a Roma non si vince?
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Re: Perché a Roma non si vince?
Fatta quindi la premessa generale, passiamo alla Roma e al perché ha sempre fatto fatica.
secondo me è il binomio struttura e DNA societario + ambiente che determinano (A parità più o meno di budget) le fortune della squadra.
Noi secondo me siamo un caso particolare, l’aspirazione e l’ambizione del tifoso, dell’opinionista, del giornalista ecc. è sempre quella di ottenere dei risultati massimi in campionato e qualsiasi cosa sotto la qualificazione in Champions è considerato un fallimento.
Questo secondo me è molto positivo ed è sicuramente un pregio.
Però allo stesso tempo si scontra fragorosamente con il mezzo con cui deve essere perseguita questa ambizione.
A Roma tendenzialmente c’è sempre troppo credito, ottimismo , sopravvalutazione e aspettativa rispetto al reale valore dei singoli giocatori.
Come tutte le esagerazioni di conseguenza c’è anche troppo astio e troppa aggressività nei confronti di chi non è considerato o non si rivela all’altezza.
È invece la fredda analisi e la semplice presa consapevolezza dei limiti e delle virtù dei singoli giocatori a determinare a cascata il processo di analisi di miglioramento.
La mia teoria è che , in assenza storicamente di una struttura solida a livello sportivo dal punto di vista societario, la mentalità ambientale influenzi inevitabilmente le scelte.
Per quanto riguarda il ciclo 2000-2001 … La squadra era competitiva ma non si può dire che eravamo i più forti, giocavi contro squadre che avevano tutte giocatori spaziali, quell’anno penso che tra le prime 8 classificate solo la Roma e l’Atalanta non avesse in rosa almeno un giocatore passato o futuro Pallone d’oro … Di che parliamo.
Siamo stati competitivi ai massimi livelli, con l’allenatore giusto e abbiamo vinto . Punto.
Cosa che nella storia della Roma è successo praticamente mai. (Di avere entrambi, rosa competitiva e allenatore giusto.)
secondo me è il binomio struttura e DNA societario + ambiente che determinano (A parità più o meno di budget) le fortune della squadra.
Noi secondo me siamo un caso particolare, l’aspirazione e l’ambizione del tifoso, dell’opinionista, del giornalista ecc. è sempre quella di ottenere dei risultati massimi in campionato e qualsiasi cosa sotto la qualificazione in Champions è considerato un fallimento.
Questo secondo me è molto positivo ed è sicuramente un pregio.
Però allo stesso tempo si scontra fragorosamente con il mezzo con cui deve essere perseguita questa ambizione.
A Roma tendenzialmente c’è sempre troppo credito, ottimismo , sopravvalutazione e aspettativa rispetto al reale valore dei singoli giocatori.
Come tutte le esagerazioni di conseguenza c’è anche troppo astio e troppa aggressività nei confronti di chi non è considerato o non si rivela all’altezza.
È invece la fredda analisi e la semplice presa consapevolezza dei limiti e delle virtù dei singoli giocatori a determinare a cascata il processo di analisi di miglioramento.
La mia teoria è che , in assenza storicamente di una struttura solida a livello sportivo dal punto di vista societario, la mentalità ambientale influenzi inevitabilmente le scelte.
Per quanto riguarda il ciclo 2000-2001 … La squadra era competitiva ma non si può dire che eravamo i più forti, giocavi contro squadre che avevano tutte giocatori spaziali, quell’anno penso che tra le prime 8 classificate solo la Roma e l’Atalanta non avesse in rosa almeno un giocatore passato o futuro Pallone d’oro … Di che parliamo.
Siamo stati competitivi ai massimi livelli, con l’allenatore giusto e abbiamo vinto . Punto.
Cosa che nella storia della Roma è successo praticamente mai. (Di avere entrambi, rosa competitiva e allenatore giusto.)
- Drasci
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Re: Perché a Roma non si vince?
PREMESSA:
Come ben (non) sapete, da oltre sei mesi sono in totale sciopero da questo forum in quanto venni platealmente offeso, e non vennero presi provvedimenti verso un utente che si è sempre permesso di offendere e provocare e che continua a farlo con l'arroganza di chi sa di poterlo fare.
Ma in alcune occasioni un messaggio è da mandare, lo feci per dare l'addio a Mourinho e lo farò ora per sottolineare quanto siamo limitati come piazza.
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MESSAGGIO
Gasperini allena da otto anni l'Atalanta.
Ha fatto anni nei quali è arrivato settimo o ottavo, mai messo in discussione, fiducia al progetto.
Quando Papu Gomez ha cercato di mettere su una mezza ribellione la società ha cacciato Papu Gomez.
A Roma lo avrebbero voluto via al secondo anno senza Champions o scudetti....
A Roma Papu Gomez sarebbe rimasto e avrebbero cacciato lui
...
È proprio la mentalità che è da cambiare
Come ben (non) sapete, da oltre sei mesi sono in totale sciopero da questo forum in quanto venni platealmente offeso, e non vennero presi provvedimenti verso un utente che si è sempre permesso di offendere e provocare e che continua a farlo con l'arroganza di chi sa di poterlo fare.
Ma in alcune occasioni un messaggio è da mandare, lo feci per dare l'addio a Mourinho e lo farò ora per sottolineare quanto siamo limitati come piazza.
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- deacon frost
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Re: Perché a Roma non si vince?
Lode e bacio accademico....anzi limone accademico!Luke Skywalker ha scritto: ↑giovedì 2 novembre 2023, 23:01
Il calcio nasce e si sviluppa in Europa a partire dalla seconda rivoluzione industriale, ossia da fine '800, fino ai primi anni '90 del XX secolo, quando completa la sua maturazione e - complici l'enorme mobilità dei capitali e la globalizzazione - vede l'ingresso incontrollato di soggetti esterni in grado di mutare in pochi anni, in modo totalmente arbitrario, il destino sportivo di alcune realtà. Esempio tipico: il Chelsea di Abramovich.
Dal 2003 in poi potenzialmente anche il club più sfigato può diventare rilevante se arrivano i giusti investimenti.
Ma a noi non interessa quella fase. A noi interessa il periodo precedente, ossia quello che ha fissato le gerarchie e creato il cosiddetto "blasone".
Basta guardare la mappa allegata - spero riusciate a vederla - e sovrapporla con quella delle società calcistiche più importanti d'Europa per capire che il fattore determinante nel periodo d'oro è stata l'industria. Attenzione, industria in senso stretto. Dunque né terziario, né finanza, ma miniere, acciaierie, cantieri navali, tessile etc. Mi sono chiesto il perché di questo e penso di averlo trovato in un elemento semplice ma razionale: il calcio nasce come sport popolare e poi, in un secondo momento, conquista la classe media. Dunque attecchisce inizialmente in luoghi nei quali esistono vasti strati popolari. La working class britannica era a Manchester e a Liverpool, non a Londra, dominata dalla finanza e dagli apparati statali, città a vocazione impiegatizia, se si eccettuano forse i portuali. Questo è un fattore determinante perché fino almeno agli anni '40-'50 del '900 il mercato calcistico era estremamente chiuso, e non era raro che le rose fossero composte in gran parte da elementi locali. Mi colpì molto una frase dell'Avvocato Agnelli, il quale, ricordando la squadra di suo padre, disse che il consiglio direttivo della Juventus si divideva quando capitava di ingaggiare un non piemontese. Tutto ciò accadeva negli anni '30.
Dunque in un contesto nel quale il bacino da cui pescare non era il mondo - come oggi - ma la città o al massimo la regione in cui aveva sede il club, erano senza dubbio avvantaggiati i club che operavano in territori con una forte presenza operaia.
A primeggiare erano dunque le realtà che:
A) avevano accesso a un grande serbatoio di giocatori poiché si trovavano in aree a forte vocazione operaia,
B) operavano in un contesto fortemente industrializzato, laddove era disponibile capitale d'investimento in abbondanza e le regole dell'organizzazione industriale potevano essere applicate alla gestione sportiva.
I due requisiti si rafforzano a vicenda ed individuano delle aree precise, escludendone altre. Parigi, Berlino e Roma non sono città industriali, ma al massimo di terziario e amministrazione. E infatti nessuna di esse ha prodotto autonomamente un club "di blasone". Lo stesso discorso si potrebbe fare per Londra, la quale però, oltre ad avere un porto enorme e dunque un bacino di portuali da cui pescare, ospitava tanti club che lottavano tutti per lo stesso - grande, per carità - bacino d'utenza. Ciò ha consentito l'affermarsi di grandi formazioni, vedi l'Arsenal, ma di nessun egemone.
Per il resto, in Italia questi criteri individuano Milano, Torino e Genova; in Germania Monaco di Baviera e le città della Ruhr-Reno (Dortmund e le altre); in Olanda Amsterdam e Rotterdam; in Spagna Barcellona. Se le mettiamo insieme a Manchester, Liverpool, Birmingham, abbiamo la lista delle città calcistiche europee blasonate, che guardacaso sono quelle della mappa.
L'unico elemento apparentemente inspiegabile alla luce di questo modello è il successo del Real Madrid, squadra che sorge in una capitale non troppo dissimile da Parigi, Roma o Berlino, ossia città impiegatizia e non industrializzata.
Credo che il Real sia un unicum in quanto squadra del governo e del sistema. Forse è stato ciò che sarebbe potuta essere la Roma nel caso in cui in Italia fosse rimasta la monarchia e si fosse deciso di creare una realtà calcistica di prestigio. Probabilmente il progetto fascista era proprio quello e negli anni '30 la Roma, sebbene fosse appena nata, era una formazione estremamente temibile.
Dunque la Roma non vince perché nel periodo di incubazione del calcio, quello in cui si sono definite le gerarchie, non si trovava in una città industriale. Ciò le ha impedito di avere una storia gloriosa e di diventare un'istituzione più grande dei suoi giocatori. Ciò l'ha tenuta "al riparo" dall'organizzazione industriale e dai capitali presenti altrove. A partire dagli anni '80 le cose potevano cambiare, ma non sempre chi l'ha guidata è stato capace di comprendere dove andava il calcio, facendole recuparare posizioni.
Ovvio che servirebbe uno studio serio per consolidare - o scartare - questa teoria, ma intuitivamente sono portato a pensare che questi fattori abbiano giocato un ruolo decisivo.
Oggi è un'altra storia. Oggi le varie realtà sono molto più slegate dal tessuto urbano di riferimento rispetto al passato e la Roma ha investitori americani alla guida. Si puà cambiare e anzi io sono certo che con i Friedkin, appena si indovinerà l'organigramma tencico-dirigenziale, si faranno passi da gigante. Sono molto fiducioso.
LoNg LiVe ThE MaD JoY oF BeInG RoMaNisT
Il tifoso indipendente non fa il tifo per un presidente
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Perché a Roma non si vince?
Ultima modifica di skotos il venerdì 24 maggio 2024, 12:52, modificato 1 volta in totale.
...però "la pirateria uccide il calcio"
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Re: Perché a Roma non si vince?
E’ esattamente (quasi) tutto qui.Drasci ha scritto:PREMESSA:
Come ben (non) sapete, da oltre sei mesi sono in totale sciopero da questo forum in quanto venni platealmente offeso, e non vennero presi provvedimenti verso un utente che si è sempre permesso di offendere e provocare e che continua a farlo con l'arroganza di chi sa di poterlo fare.
Ma in alcune occasioni un messaggio è da mandare, lo feci per dare l'addio a Mourinho e lo farò ora per sottolineare quanto siamo limitati come piazza.
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Re: Perché a Roma non si vince?
Per via dei comunisti e i ternani amici di Paolo
voglia di stringersi un po'... curva sud roma vecchie maniere...
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Re: Perché a Roma non si vince?
Si vince poco perché si pensa di tifare Real Madrid.
"Tutti gli allenatori parlano di movimento, di correre molto. Io dico che non è necessario correre tanto. Il calcio è uno sport che si gioca col cervello. Devi essere al posto giusto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi"
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Re: Perché a Roma non si vince?
A Roma non si vince perché quasi sempre vincono gli altri
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Re: Perché a Roma non si vince?
Dipende cosa si intende per non si vince.
Se si intende non si vince quanto juve milan inter è facile, non abbiamo e non avremo mai la forza economica, il numero di tifosi e la tradizione di quelle 3.
Seguo la roma allo stadio dal 73, fino al 2010 siamo stati complessivamente la squadra che dopo quelle 3 ha vinto di più (insieme al napoli che però aveva concentrato tutte le sue vittorie nel periodo di maradona per finire addirittura in serie c e alla lazio guarda caso le squadre con bacino più simile al nostro).
2 scudetti 7 coppe italia 2 supercoppe.
Oltre a diversi scudetti sfiorati di cui un paio rubati.
Ma questo non bastava rosella che è stata una delle migliori presidenze con una roma sempre competitiva veniva contestata non so se per manie di grandezza di qualche tifoso che non accettava di essere inferiore alle 3 del nord o se erano operazioni guidate per farla fuori. Poi abbiamo avuto il decennio nero di pallotta in cui semplicemente vincere non era l'obiettivo. Le priorità erano lo stadio e valorizzare giocatori da rivendere e qualificarsi alla champions per prendere i relativi soldi.
Con la presidenza attuale mi sembra che ci sia invertita la rotta, una coppa si è vinta un'altra è stata sfiorata.
Per vincere bisogna volerlo, non snobbare i trofei minori e creare mentalità. Dobbiamo concentrarci per vincere quello che si può vincere (coppa italia, conference ed europa league) poi se azzecchi l'alchimia capace che nei prossimi 15 anni vinceremo uno scudetto. E invece ci concentriamo a fare 2 punti con napoli e juve piuttosto che giocarci veramente una semifinale di coppa.
Mou che la mentalità vincente ce l'aveva e una coppa te l'ha fatta vincere ci aveva mostrato come si scelgono le priorità. Ma quà si pensa ai soldi cl per costruire chissà cosa perchè non si accetta che non saremo mai una grande
Se si intende non si vince quanto juve milan inter è facile, non abbiamo e non avremo mai la forza economica, il numero di tifosi e la tradizione di quelle 3.
Seguo la roma allo stadio dal 73, fino al 2010 siamo stati complessivamente la squadra che dopo quelle 3 ha vinto di più (insieme al napoli che però aveva concentrato tutte le sue vittorie nel periodo di maradona per finire addirittura in serie c e alla lazio guarda caso le squadre con bacino più simile al nostro).
2 scudetti 7 coppe italia 2 supercoppe.
Oltre a diversi scudetti sfiorati di cui un paio rubati.
Ma questo non bastava rosella che è stata una delle migliori presidenze con una roma sempre competitiva veniva contestata non so se per manie di grandezza di qualche tifoso che non accettava di essere inferiore alle 3 del nord o se erano operazioni guidate per farla fuori. Poi abbiamo avuto il decennio nero di pallotta in cui semplicemente vincere non era l'obiettivo. Le priorità erano lo stadio e valorizzare giocatori da rivendere e qualificarsi alla champions per prendere i relativi soldi.
Con la presidenza attuale mi sembra che ci sia invertita la rotta, una coppa si è vinta un'altra è stata sfiorata.
Per vincere bisogna volerlo, non snobbare i trofei minori e creare mentalità. Dobbiamo concentrarci per vincere quello che si può vincere (coppa italia, conference ed europa league) poi se azzecchi l'alchimia capace che nei prossimi 15 anni vinceremo uno scudetto. E invece ci concentriamo a fare 2 punti con napoli e juve piuttosto che giocarci veramente una semifinale di coppa.
Mou che la mentalità vincente ce l'aveva e una coppa te l'ha fatta vincere ci aveva mostrato come si scelgono le priorità. Ma quà si pensa ai soldi cl per costruire chissà cosa perchè non si accetta che non saremo mai una grande
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Re: Perché a Roma non si vince?
"A Roma non si vince" io lo intendo come arrivare più di tutti vicini al titolo e lasciarselo sfumare, tra finali persi e record di secondi posti, per vincere 1 devi giocare 10..
Le motivazioni non le so
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Re: Perché a Roma non si vince?
Sicuramente la tifoseria in larga parte non ha una percezione veritiera del ruolo della Roma e di cosa dovrebbe fare per elevarsi. Lo vediamo pressoché tutti i giorni qui sopra. E ovviamente la cosa crea danni.
Ma questa situazione è a sua volta generata da problemi ben più profondi, non ultimo il fatto che, specie negli ultimi anni, la società non è stata in grado di muoversi nella giusta direzione.
Aggiungo poi che la tifoseria non italiana è molto più preparata e autocosciente di quella autoctona. Se si va su reddit/asroma, che ormai è frequentatissimo, ci si rende conto della lucidità media molto più alta. Quindi c'è anche una specificità romana dovuta a chissà quali condizioni e condizionamenti sociali.
Ultima modifica di Luke Skywalker il sabato 25 maggio 2024, 11:25, modificato 2 volte in totale.
BANZAI!
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Re: Perché a Roma non si vince?
Verissimo, stessa cosa su X.Luke Skywalker ha scritto: ↑ieri, 10:13Sicuramente la tifoseria in larga parte non ha una percezione veritiera del ruolo della Roma e di cosa dovrebbe fare per elevarsi. Lo vediamo pressoché tutti i giorni qui sopra. E ovviamente la cosa crea danni.
Ma questo stato di fatto è a sua volta volta generato da problemi ben più profondi, non ultimo il fatto che, specie negli ultimi anni, la società non è stata in grado di muoversi nella giusta direzione.
Aggiungo poi che la tifoseria non italiana è molto più preparata e autocosciente di quella autoctona. Se si va su reddit/asroma, che ormai è frequentatissimo, ci si rende conto della lucidità media molto più alta. Quindi c'è anche una specificità romana dovuta a chissà quali condizioni e condizionamenti sociali.
"Tutti gli allenatori parlano di movimento, di correre molto. Io dico che non è necessario correre tanto. Il calcio è uno sport che si gioca col cervello. Devi essere al posto giusto al momento giusto, né troppo presto né troppo tardi"
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Re: Perché a Roma non si vince?
è cosi.Drasci ha scritto: ↑venerdì 24 maggio 2024, 12:09PREMESSA:
Come ben (non) sapete, da oltre sei mesi sono in totale sciopero da questo forum in quanto venni platealmente offeso, e non vennero presi provvedimenti verso un utente che si è sempre permesso di offendere e provocare e che continua a farlo con l'arroganza di chi sa di poterlo fare.
Ma in alcune occasioni un messaggio è da mandare, lo feci per dare l'addio a Mourinho e lo farò ora per sottolineare quanto siamo limitati come piazza.
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Quando Papu Gomez ha cercato di mettere su una mezza ribellione la società ha cacciato Papu Gomez.
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Siamo poi Passati da voler per forza volere campioni, ad accontentarci di nomi di ex giocatori senza capire che a volte un campione va aspettato e coltivato .
vedi Tamarindo
alla fine un Renato Sances stracotto e sta rotto viene preferito ad un eventuale Scamacca o Frattesi giovane e con i brufoli.
mettici poi che si festeggiano i quarti posti come fossero trofei.
e potrei continuare
SE PER SOPRAVVIVERE DEVO STRISCIARE, MI ALZO IN PIEDI E MUOIO.
- qixand
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Re: Perché a Roma non si vince?
Su sto forum il razzismo di genere è perseguito ma quello verso i romani no.
Ahó! Io porto 'na cravatta sola... giallarossa, comaaa Roma!
"Tale decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione nell’interesse della Società, ricordando che la stessa sarebbe stata la mera utilizzatrice dell’impianto"
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Re: Perché a Roma non si vince?
Cosa intendi per ultimi anni? Negli ultimi 3 abbiamo vinto e siamo andati vicini a rivincereLuke Skywalker ha scritto: ↑ieri, 10:13specie negli ultimi anni, la società non è stata in grado di muoversi nella giusta direzione.
Chi c’è in linea
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